Nel giorno in cui il governo incontra le opposizioni, continuiamo a trovare poco comprensibile che la discussione politica e mediatica verta solo sul tema (pur rilevante) del salario minimo, o in alternativa sul reddito di cittadinanza.
È come se il nostro dibattito pubblico fosse confinato alla redistribuzione delle risorse (o delle briciole), con una minore attenzione sorprendentemente riservata al tema di come aumentare la ricchezza prodotta.
Ad esempio, dopo i 400mila posti di lavoro già creati, nei prossimi mesi l’Italia ha davanti una potenzialità di un milione (e forse più) di posti di lavoro creabili.
Esistono settori (agricoltura, turismo, ristorazione, servizi, edilizia e molti altri) che sono in grado di assorbire forse dieci volte il numero di coloro che stanno perdendo il reddito di cittadinanza.
Insomma, è a portata di mano un obiettivo (desiderabilissimo) di piena occupazione, e invece continuiamo purtroppo a parlare d’altro.
Aggiungo che concentrarci sulla piena occupazione sarebbe ottimo sia per le imprese (che hanno assoluto bisogno di nuova manodopera) sia per i lavoratori (quanto più ci si avvicina alla piena occupazione, tanto più, storicamente, i salari salgono, con i settori in concorrenza tra loro per assumere personale).
Possibile che politica e media guardino altrove?
Stefano Ruvolo, Presidente Nazionale di Confimprenditori
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