ROMA, 7 SET – “In questi giorni in Italia abbiamo assistito a uno svilimento della politica e delle istituzioni senza precedenti. Il ministero della Cultura in un Paese con un patrimonio artistico come il nostro ha un ruolo determinante, sia dal punto di vista culturale che economico. Dalla promozione del Made in Italy, alla valorizzazione delle miglia di piccole e medie imprese che operano in questo settore, non possiamo non riconoscere l’importanza strategica di questo dicastero.
Per questi motivi avremmo auspicato una figura politica di primo piano a ricoprire il ruolo di ministro della Cultura piuttosto che un’affrettata staffetta fra due professionisti inesperti nella gestione della “cosa pubblica”. Invece questa vicenda non è altro che la dimostrazione del fallimento della classe politica dirigente, ormai costretta a rivolgersi al di fuori dei propri partiti per ricoprire ruoli istituzionali di primo piano. Adesso ci auguriamo che i partiti di maggioranza e di opposizione, a ridosso di una manovra finanziaria decisiva per il futuro del Paese, tornino a parlare di economia, di lavoro e di imprese”.
Lo dichiara il presidente di Confimprenditori, Stefano Ruvolo.
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